Pinterest è senza ombra di dubbio il social network più adatto all’e-commerce, per la sua natura spiccatamente visual Gli utenti, infatti, hanno la possibilità di guardare le foto del prodotto, informarsi meglio sui dettagli attraverso la descrizione e, facendo click sull’immagine, raggiungere il sito del venditore e concludere l’acquisto. Il primo (vano) tentativo di fare e-commerce su Pinterest risale all’introduzione dei price tag, cioè l’inserimento del prezzo del prodotto ritratto nella foto condivisa nella board. Digitando nella descrizione il simbolo dei dollari – $ – seguito dalle cifre relative, il prezzo veniva visualizzato direttamente sull’immagine. Questa funzione, però, non ha riscosso molto successo. Già nel 2012, uno studio firmato Pinreach, e riportato ovviamente dal sito mashable.com, ha dimostrato che l’engagement ottenuto dai pin con il price tag era esattamente identico a quello dei pin che ne erano sprovvisti, dimostrandone, di fatto, l’inefficacia. La presenza del prezzo in primo piano palesava eccessivamente l’intento promozionale e l’invito all’acquisto del prodotto da parte dell’azienda. E ciò non è stato di gradimento per gli utenti.
