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Marketing & Ad Blocker: ecco i pro ed i contro

Con il binomio Safari-Ad Blocker il marketing ne risentirà? Niente più banner pubblicitari durante la navigazione web quando si utilizza Safari, ecco la novità introdotta con il sistema operativo iOS 9. Per molti utenti si tratta senza dubbio di una grande agevolazione ma questa novità rischia di avere delle ripercussioni non solo sul piano economico ma anche sulla concezione di online marketing come lo conosciamo ora. [caption id="attachment_1665" align="aligncenter" width="560"]Ad Blocker By BRIAN X. CHEN, New York Times, Oct. 2, 2015[/caption]

Analizziamo per prima cosa i cambiamenti che possono portare gli Ad Blocker sul piano economico.

  Con questo connubio Safari-Ad Blocker sembra scontato sottolineare quali siano le realtà a guadagnarne maggiormente in maniera diretta. Citando fonti autorevoli, l’app Crystal, che ha per l’appunto funzioni di bloccaggio di contenuti pubblicitari su Safari, ha raggiunto in poco tempo un numero di downloads molto elevato, e nonostante il prezzo relativamente esiguo ha portato a casa un incasso notevole, di cui però dal 16 settembre Apple tratterrà una fetta.

Potrebbe però sorgere una domanda: gli Ad Blocker sono equi?

  La risposta purtroppo è “no”, ed il fenomeno whitelist ne è la prova. Con questo termine viene designata una lista di aziende che hanno ottenuto il “permesso” da parte della Apple di propinare agli utenti contenuti pubblicitari nonostante l’attivazione degli Ad Blocker. E’ facile immaginare che in questa famigerata lista compaiano i giganti del mondo digitale sebbene i nominativi non siano mai stati confermati.

Se dunque i “giganti” possono aggirare gli Ad Blocker, quali sono le realtà che ci rimettono di più?

A cadere sotto i colpi degli Ad Blocker sono dunque i piccoli siti che offrono contenuti editoriali gratuiti o altre tipologie di video e articoli. Questi siti hanno solo la pubblicità come fonte di sopravvivenza e per farlo non offrono solo i contenuti pubblicitari delle grandi aziende.

Ci siamo ora soffermati solo sull’aspetto economico, ma questa nuova realtà può modificare anche il concetto stesso di online marketing?

  E’ ormai comprovato che la fiducia dei consumatori nei confronti della pubblicità abbia toccato il minimo storico e ciò è imputabile al fatto che ormai l’advertising ha finito per perdere la propria credibilità riducendosi ad un vero e proprio “bombardamento” nei confronti dei lettori.

Quale può essere la soluzione a questo problema?

  Fortunatamente la soluzione esiste, ed è l’inbound marketing. Con questa nuova strategia verrà capovolta la normale prospettiva pubblicitaria, non disturbando più il lettore con tecniche che tendono ad interromperne la fruizione del contenuto, bensì facendo in modo che sia il lettore stesso a trovare l’azienda quando ne ha più bisogno. Se la pubblicità, quando è troppa ed invasiva, ha come naturale conseguenza l’uso sempre di frequente di Ad Blocker da parte degli utenti, la strategie di inbound marketing possono essere la soluzione ideale per continuare a proporre contenuti pubblicitari, che questa volta avranno però l’obbligo di essere utili per il potenziale cliente.   Alessandro Riccò Content writer @Fungo Marketing        ]]>

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