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FlatBook: l’ad-block che cambierà Facebook?

FlatBook, l’estensione killer di Facebook Ads È toccato prima agli annunci pubblicitari sul motore di ricerca Google, ora è la volta di Facebook Ads. A fare strage di pubblicità questa volta è FlatBook: l’estensione di Chrome che se, da un lato, elimina gli annunci pubblicitari sul social di Zuckerberg, dall’altro, punta a migliorare l’esperienza di navigazione dell’utente. flatbook estensione chrome per facebook

FlatBook: come cambia la user experience

Un design nuovo e un’interfaccia che facilita la lettura dei contenuti. Come? Grazie ad un pannello sulla sinistra che consente un più rapido accesso alle varie funzionalità del social, attraverso un doppio livello di pulsanti. Se un primo livello di bottoni rimanda immediatamente a messaggi, video, foto, link salvati, app, eventi, ecc.; il secondo è dato da una serie di icone colorate che includono le news dalle varie pagine, le impostazioni, l’accesso alla Facebook Map Live e l’opzione Profile Visitors. flatbook ad-block facebook

FlatBook: Facebook Ads bye-bye?

Non solo un’interfaccia nuova, una volta installato l’ad-block, potremo dire addio a tutta la pubblicità su Facebook ed in particolare alla colonna di annunci sulla destra della home page. FlatBook non è, però, l’unica estensione pensata per bloccare la pubblicità sul social. Avrete già sentito parlare di New Feed Eradicator: l’estensione Chrome che evita all’utente di essere distratto dal flusso di notizie che compaiono sulla propria board. Permettendo all’utente di scegliere e aggiungere una citazione a proprio piacimento, elimina aggiornamenti e inserzioni che, altrimenti, comparirebbero nel Newsfeed. news feed eradicator

Facebook Ads vs Ad-Block: chi la spunterà?

La domanda a questo punto sorge spontanea: se l’utilizzo di estensioni come FlatBook e News Feed Eradicator dovessero riscontrare un certo successo come reagirà Facebook, dato che l’advertising è per il social network la prima strategia di revenue? Non solo, è logico interrogarsi anche sul perché l’utente scelga di ricorrere a questi blocchi. Come è noto, la pubblicità su Facebook è percepita dall’utente come meno invasiva e fastidiosa rispetto ad altri formati (ad esempio l’ads su rete display di Google), proprio perché, grazie alla targettizzazione in base agli interessi, si rivolge ad un pubblico potenzialmente interessato. E allora perché ricorrere a queste estensioni “killer”? Quanto sta diventando invasiva l’Ads su Facebook? Chi ne sta abusando: le aziende che vogliono trasformarlo in uno strumento di outbound o qualche sviluppatore che vorrebbe replicare il fortunato modello di business di AdBlock? In attesa di risposte e spunti di riflessione, si consiglia comunque, di fronte a simili sfide ancora tutte da scrivere, di affidarsi sempre a professionisti ed esperti in Facebook Ads.   Concetta Prencipe Content Writer @ FungoMarketing]]>

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